Le nuove leggi vogliono instaurare quello che Giorgia Meloni ha più volte definito come un “fisco” amico. Da domani si tornerà a votare.
Da domani il Parlamento sarà di nuovo al lavoro. La morte del fondatore di Forza Italia Silvio Berlusconi, infatti, ha obbligato la politica italiana a fermarsi per qualche giorni. Ora però riprenderanno le normali attività della Camera dei Deputati e del Senato, impegnati in questo periodo sulla riforma fiscale, al centro delle volontà di Giorgia Meloni. Il calendario prevede due sedute per votare sugli emendamenti dedicati a questo tema nelle giornate di martedì 20 e mercoledì 21 giugno. “Lavoreremo intensamente – ha spiegato poco tempo fa il viceministro all’Economia Maurizio Leo – per chiudere il testo che dovrà essere approvato prima della fine dell’estate, in modo da poter partire a gennaio con i primi decreti“.
Le novità in programma
Lo snodo centrale delle prossime decisioni parlamentari sarà la riforma all’Irpef. L’idea è quella di passare a tre aliquote dalle quattro già presenti. L’obbiettivo, secondo il viceministro Leo è quello di “ampliare sensibilmente lo scaglione più basso per ricomprendervi molti più lavoratori”. La riforma vorrebbe toccare anche la rateizzazione delle tasse di novembre, prevedendo sei rate nell’anno successivo, e la riduzione della ritenuta d’acconto, passando dal 20 al 10%. Un pensiero, inoltre, è stato fatto anche sull’abolizione delle microtasse, come il superbollo. L’obbiettivo finale, ascoltando anche le parole della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, è quello di istituire un fisco “amico”.